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giovedì 12 novembre 2015

Matrimonio tradizionale o alternativo?

Chiesa, marcia nuziale, abito bianco da principessa, velo, auto d’epoca a noleggio, posti assegnati ai tavoli del ristorante: solo alcuni dettagli del “matrimonio classico”. All’estremo opposto il matrimonio alternativo, quello in cui la creatività e la personalizzazione regnano sovrane: gli sposi non si fanno condizionare dai cliché, esprimono la loro personale visione del matrimonio, i loro gusti e il loro stile. Il matrimonio alternativo prende decisamente le distanze da quello tradizionale: cerca di stupire, di coinvolgere gli invitati in modo inedito, spesso in modo molto informale, a volte volutamente provocatorio, quasi a voler fare del matrimonio qualcosa di diverso, un po’ più simile ad una bella festa, piuttosto che all’evento serioso e formale di cui parla il Galateo. Ma si sa, i gusti sono gusti e, quando si parla di matrimonio ognuno si sente in diritto di scagliare la prima pietra: di fronte a piccoli o grandi colpi di testa degli sposi, gli invitati restano del tutto senza riferimenti. 
La tradizione invece impone paletti più rigidi e limita le possibilità di scelta o, almeno, le indirizza in modo più rigoroso e definitivo. Rispetto al matrimonio alternativo, quello tradizionale rappresenta certo qualcosa di codificato; come da copione gli invitati attenderanno momenti e noteranno dettagli senza giudicare, proprio perché la tradizione è immune ai giudizi. Il matrimonio tradizionale mette dunque al riparo dalle critiche, ma perde in fatto di creatività: la risultante dev’essere dunque necessariamente un matrimonio grigio e noioso? “Abbottonato” e poco coinvolgente? No, non è per forza così: noi di Glam Scenography suggeriamo di muovere le proprie scelte all’interno degli spazi che si possono ricavare in seno alla tradizione: ci limitiamo a segnalare alcuni esempi a partire dalle partecipazioni (biglietto da visita degli sposi e delle loro nozze), stampate sempre e comunque su una carta di un certo spessore, si possono scegliere, sì, una grafica sobria, con il classico corsivo inglese, ma con un piccolo dettaglio che parla di noi, e magari un formato diverso da quello rettangolare standard…possiamo scegliere una chiusura particolare, con un cordino o un fiocco, oppure una taschino laterale per contenere in modo elegante l’invito al ricevimento e magari le indicazioni per raggiungere la chiesa. Un altro esempio è la musica da cerimonia: sempre suonata dal classico trio, da un quartetto d’archi o da un violino accompagnato da un organo, può essere la marcia nuziale di Wagner, che da sempre segna l’ingresso della sposa nella tradizione, ma può anche essere il Canone di Pachelbel o, addirittura, un bel brano di Vivaldi e, perché no, un classico delle colonne sonore come Moon River. Con questi piccoli accorgimenti, non abbandonerete del tutto la tradizione, la mamma e la nonna saranno soddisfatte, e voi vi toglierete qualche sfizio personalizzando le vostre nozze a vostro piacimento. 

Per quanto riguarda invece i matrimoni alternativi il nostro consiglio è quello di cercare in ogni dettaglio la coerenza: se il matrimonio tradizionale, con i suoi paletti rappresenta una “guida” preziosa di stile e bon ton, quello alternativo è più esposto al rischio di mettere insieme “capre e cavoli”! Attenzione dunque: siate creativi quanto più potete, ma sempre cercando di armonizzare gli elementi in un’atmosfera unica e omogenea: gli invitati troveranno le vostre idee originali e divertenti se saprete guidarli in un percorso unitario di stile e temi. 
Concludiamo ricordando ciò che diciamo sempre ai nostri sposi: al di là dei giudizi e delle critiche delle amiche e degli amici, delle richieste più o meno incalzanti dei familiari, il matrimonio è sempre una questione di coppia e pertanto le scelte, se non condivise, vanno rispettate. Sempre.

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